di Alessandro Rossi ingegnere
Fatti. L’autobus che procede molto lentamente, comincia a strisciare sul cavalcavia, dopo diversi metri finisce su un guard-rail abbastanza pietoso, ci si appoggia contro, si ribalta e cade giù.
Arriva giù di fianco, e dopo un pò prende fuoco.
Prende fuoco il pacco batterie, come afferma il vigile del fuoco che avrete visto tutti.
Sono riuscito a vedere un video di una bambina estratta dal padre prima che l’incendio divampasse, quindi, dando per vero il video possiamo trarre la conclusione che cadendo da 10 metri, qualcuno sopravvive.
Possiamo tranquillamente dedurre che o l’autista ha avuto un malore, oppure è un tentativo di dirottamento finito male.
IO ESCLUDEREI LA SECONDA ..
Resta da capire se il malore è “accidentale” come succede sempre agli autisti quarantenni, oppure sia causato da un paio di premi Nobel nelle vene, una pericardite latente.. robe del genere.
TGCOM24 ci racconta che “in caso di malore l’assicurazione non paga”.
Che è un concetto che a me sconvolge un pò. Se non paghi quando uno fa un incidente per un malore, quando è che paghi? Per incidente premeditato?
Il che mi fa pensare ad una cosa diversa.
Non è che vuoi affermare che il malore è dovuto al Nobel e l’autista aveva firmato la liberatoria ?
Staremo a vedere.
Passiamo al Guard Rail.
Il guard rail sembrava abbastanza rovinato, ma non più della media dei guard rail di qualunque strada italiana. E molto meglio di certi viadotti per i quali non paga mai nessuno.
Un guard-rail che possa fermare un autobus che fa quel lavoro lì, è una spesa, perché oltre ad essere RESISTENTE alla massa dell’autobus, deve anche essere più alto del baricentro dello stesso autobus, altrimenti quello fa perno, e cade giù, come un bambino da un balcone, senza che le solidissime balconate possano fare qualcosa.
Comunque si. Ammesso di avere una rete stradale all’avanguardia, cosa che non abbiamo, il guard-rail poteva essere a prova di autobus, ma non lo era.
Il guard-rail comunque rimane il dito. Perché se uno ha un malore alla guida, comunque rischia di fare incidenti mortali, sia cadendo in un burrone o da un ponte, sia invadendo l’altra corsia e schiantandosi contro sei auto..
Il peggio del peggio rimane però il fatto che il trabiccolo fosse elettrico.
Le batterie per le auto elettriche sono a ioni di litio.
Il litio a contatto con l’ossigeno brucia.
Attenzione: brucia senza necessità di innesco. Non è petrolio, non è benzina, non è gas. Tocca l’aria, brucia.
Nelle batterie ovviamente il litio non è a contatto con l’ossigeno e questo non avviene.
A meno che non si spezzino ovviamente.
Questa cosa è talmente risaputa che in aeroplano non ti fanno portare batterie al litio più grandi di un medio “power bank” da 10000 mAh
Poco senso ha dire “ma anche il petrolio è infiammabile”, quando nelle batterie a litio non serve manco il fiammifero.
Ancora meno senso ha dire “gnoo però nei cellulari te ne sbatti”.
La batteria di un cellulare è estremamente più piccola di una batteria da auto elettrica. Considerate che le batterie di un’auto elettrica costano praticamente quanto l’intera auto.
Le batterie del vostro cellulare, neanche 100 euro.
Inoltre il cellulare non prende normalmente impatti cadendo da 10 metri, o finendo a 50Km/h contro un muro.
Quindi si, anche coi cellulari portiamo delle “bombe” in giro. Ma intanto sono petardi comparati con kg di tritolo, e secondo, non li lanciamo in corsa a 100 Km/h esponendoli all’eventualità di urti violenti.
Cionondimeno, ci sono stati diversi casi di cellulari che hanno preso fuoco per lesioni sull’involucro della batteria.
C’è da dire un’altra cosa. Lo spegnimento di un incendio da litio non si può effettuare con gli idranti, perché appena l’acqua scivola via e l’ossigeno tocca nuovamente il litio, l’incendio riparte come prima. E’ inoltre poco indicato spegnere gli incendi elettrici con l’acqua, per ovvi motivi.
La tragedia di Mestre quindi, si piazza facilmente sulla scia di tante tragedie annunciate e prevedibili, che benché scatenata da un malore improvviso (più o meno correlato al Nobel) e sostanziatasi con il ribaltamento su un guard-rail piuttosto basso e sicuramente non al meglio.. ma era prevedibile già solamente per l’alimentazione del mezzo in questione.
A mio modesto parere di ingegnere elettronico, creare mezzi di trasporto con mega batterie al litio e favorirne la diffusione addirittura con politiche apposite, non potrà che produrre ALTRE tragedie simili, con o senza guard-rail, con o senza malore improvviso, ma con la costanza del pacco batteria che prende fuoco.